LETTERA DI MAMMA ROSANNA AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Ecc.mo Ministero della Giustizia
Oggetto: Restituzione del commiato alla carriera consegnato in data 25/10/2022
Il 25 ottobre del 2022 tra le aride mura di un freddo scantinato, al momento della consegna delle divise li stivate, ricevevo da un appartenente della Polizia Penitenziaria del Carcere di Turi, il commiato alla carriera di mio figlio Umberto, morto suicida.
Al momento della consegna non capivo cosa mi fosse stato consegnato, ma dallo sguardo incredulo dell’avvocato che era con me quella mattina, capivo che non si trattava di nulla di buono.
Successivamente a mente fredda ho realizzato.
Non nascondo che ho provato un sentimento di repulsione e disgusto per quella ulteriore offesa, questa volta indirizzata alla memoria di mio figlio.
Mi è sempre stata oscura la circostanza del perché qualcuno possa sentirsi in diritto di schernire ed umiliare qualcun altro, anche senza considerare che il destinatario di quelle umiliazioni fosse stato mio figlio.
Questo cruccio inspiegabile non abbandonerà mai la mia vita che per quel che ne rimane, verrà spesa, rivendicando il torto subito da un Umberto.
Questo lo devo a lui, ma anche agli altri che ci sono stati e che ci saranno, affinché qualcosa tra le mura di questo carcere possa effettivamente cambiare.
Non so cosa deciderà l’Autorità Giudiziaria a seguito delle mie denunce (civili e penali), so solo, però, che non è giusto ripetere continuamente a qualcuno che è pazzo, non è giusto che, senza motivo alcuno, si venga più volte sottoposti a visita psichiatrica presso un Ospedale Militare, non è giusto indirizzare, ad un Agente così innamorato della sua divisa, numerosi procedimenti disciplinari e illegittime sanzioni, poi revocate da autorità gerarchicamente sovraordinate, non è giusto che lo stesso militare venga diverse volte denunciato alla Procura della Repubblica per fatti che questa stessa ritenga privi di rilevanza penale, non è giusto indirizzare ad un agente di p.p. mentre svolge il suo lavoro, frasi irriguardose e cattive soprattutto se questi non ha la forza di rispondere perché così vuole la sua educazione e il suo senso del rispetto, non è giusto che tutto quanto passi senza che nessuno riferisca, per lo meno, a seguito di una analisi accurata dai fatti, di chi è la responsabilità…allora oggi voglio compiere un ulteriore atto di protesta e restituire questo foglio che ha il solo scopo di riempire il mio animo di infinita tristezza .
Allora chiedo al Ministro della Giustizia di riprendersi questa carta e di restituirmi la serenità che mi è stata tolta dicendomi una volta per tutte qual è la verità e perché un uomo debba essere destinatario di tanta crudeltà”.
Certa di una sua celere risposta con benevolenza saluto…
Rosanna pesce